Onorevoli Colleghi! - Il campo della ricerca è estremamente vasto sia per la specificità dei temi, che per i livelli di approfondimento.
      La presente proposta di legge ha l'intento di regolamentare quella parte della ricerca che sfugge alle catalogazioni e che spesso si disperde in una serie di disillusioni per i ricercatori e di mancata attuazione di quanto da essi proposto, con indubbio spreco di risorse relativo al tempo impegnato per i lavori, per la loro realizzazione o, quanto meno, per la creazione di prototipi e la mancata utilizzazione da parte delle società di quanto inventato.
      Nella fattispecie, per ricerca intendo specificamente quella parte dello studio, spesso isolato, raramente in équipe, di soggetti che, attraverso una serie di elaborazioni mentali, riescono a proporre soluzioni interessanti e importanti; sono espressione di ciò le continue innovazioni che quotidianamente rinnovano il patrimonio culturale e tecnologico della società e che troviamo in un susseguirsi di proposte e di offerte. Gli uffici brevetti delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, dove sono depositati i brevetti per invenzioni e per modello di utilità, evidenziano come in Italia sia relativamente basso il numero dei brevetti depositati. Occorre quindi incoraggiare questo tipo di ricerca, quella definibile «povera», quella dei singoli artigiani, della gente comune che con una pur modesta dose di inventiva riesce a trasmettere il valore dell'impegno e della creatività che, se adeguatamente monitorati e presi nella giusta considerazione da idonei strumenti, possono rappresentare una fonte di progresso talvolta insuperabile.

 

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      Le invenzioni sono certamente lo strato iniziale della scala dei livelli della ricerca ma anche il suo punto di arrivo, la linfa vitale della ricerca stessa. Se manca un coordinamento, un sistema di relazione e di correlazione che sintetizza ciò che viene proposto con quello che può essere realizzato, è vanificata gran parte delle potenzialità creative di un Paese.
      Lo Stato può partecipare ad un programma di monitoraggio, proposta, supporto e realizzazione di quanto da altri elaborato attraverso un apposito osservatorio sullo stato dell'arte in tema di brevetti, invenzioni, marchi e modelli di utilità.
      La presente proposta di legge prevede l'istituzione di un Osservatorio nazionale che, di intesa con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, potrà svolgere una serie di attività mirate alla conoscenza del fenomeno, al suo coordinamento, al coinvolgimento delle aziende di produzione ed al sostegno giuridico, legale, tecnico e scientifico dei soggetti proponenti.
 

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